Il colesterolo è un grasso che svolge diverse funzioni importanti nell’organismo.
E' indispensabile per la sopravvivenza degli organismi animali ed è necessario alle nostre funzioni vitali.
- è il precursore della vitamina D
- è utile per la salute delle ossa
- favorisce la costruzione della parete delle cellule, in particolare del sistema nervoso
- consente la formazione degli ormoni sessuali;
- è coinvolto nel processo di digestione con la formazione della bile.
Il colesterolo è un lipide scarsamente solubile in acqua, pertanto per essere trasportato nel torrente circolatorio necessita di legarsi a specifiche lipoproteine:
- lipoproteine a bassa densità o LDL (colesterolo cattivo), che veicolano il 60-80% del colesterolo sierico che tende ad accumularsi sull’endotelio delle arterie formando aggregati fino a generare delle placche (dette ateromi).
- lipoproteine ad alta densità HDL (colesterolo buono), che ripuliscono le arterie catturando il colesterolo e trasferendolo ai tessuti, soprattutto al fegato dove viene smaltito.
Più alto è il livello di colesterolo HDL, minore sarà il rischio di sviluppare le malattie cardiovascolari e l’aterosclerosi, in quanto le placche che si possono formare con l'LDL fanno perdere la naturale elasticità delle arterie e possono causare gravi danni a carico del cuore (infarto) o al cervello (ictus).
Colesterolo alto: quando preoccuparsi?
L’aumento della colesterolemia, tipica dell’adulto, può verificarsi per motivi genetici anche nel bambino (la cosiddetta ipercolesterolemia familiare), con un’incidenza di circa un caso ogni 500 abitanti.
I valori di riferimento per la colesterolemia ematica sono i seguenti:
- valori normali devono essere inferiori a 200 mg/dl;
- si parla di ipercolesterolemia lieve per valori tra i 200 e 249 mg/dl;
- moderata tra 250 e 299;
- grave con valori superiori a 299mg./dl.
Schematizzando nel maschio non fumatore (il fumo abbassa il livello di HDL) il colesterolo LDL dovrebbe essere sotto 160mg/dl e l’HDL sopra i 40, nella donna sopra 50 mg/dl.
Un altro parametro, detto indice di rischio cardiovascolare, mette in relazione il colesterolo totale con le HDL: se tale rapporto è superiore a 5 nell’uomo e 4,5 nella donna, il paziente è considerato a rischio.